CORONAVIRUS: ESCALATION

The experts have triggered a spiral of escalation……

  Die Experten haben eine Spirale der Eskalation in Gang gesetzt….

  Gli esperti hanno innescato una spirale dell’escalation ….

Which nobody seems to want to stop….

  der keiner mehr Einhalt gebieten will…..

 

che nessuno sembra voler fermare….


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Le mascherine salvano il Tuo prossimo e Te

Non c’è alcuna evidenza scientifica fondata, che afferma il valore protettivo delle mascherine sia per la diffusione che per la contrazione dell’infezione. Solo per il personale a stretto contatto con malati sono indicate maschere protettive FFP2/3 (vedi articolo).




Distanziamento sulla spiaggia per evitare il contagio

I raggi solari (specialmente tramite i raggi ultravioletti) ed il caldo inattiva subito il coronavirus. Non ci può essere alcuna possibilità di una trasmissione.




Siamo riusciti a svelare la forma del Coronavirus

Le immagini seguenti del coronavirus (dimensione all’incirca 150 nanometri, anche se ci sono pareri discordanti) sono state ottenute tramite microscopio elettronico nel 2003 da Hazelton & Gelderblom (immagine 1) e nel 2020 dal Laboratorio di malattie Infettive della Statale (immagine 2). La terza immagine, sempre del 2020, rappresenta una riproduzione tridimensionale solo ai fini pubblicistici senza alcun valore scientifico.

La prima visualizzazione di un microbo tramite l’utilizzo di un microscopio ottico risale al 1648 a Antoni van Leeuwenhoek. Poi nel lontano 1931 fu inventato dagli scienziati tedeschi Ruska e Knoll il microscopio elettronico. Quest’ultimo permette una risoluzione (0.2 nanometri) superiore a quello ottico (2000 nanometri), atti anche a visualizzare i virus. Da allora nessuna novità sul fronte dei microscopi.




VIRUS DA DECENNI BEN CONOSCIUTO

Il Coronavirus è un virus da poco conosciuto: Già in un libro del 1982 di microbiologia (vedi immagine), il coronavirus fu descritto in maniera esplicita. I studenti del corso di laurea di medicina e chirurgia, che non sapevano l’argomento, venivano rimandati.




Coronavirus e la casa malata (Sick building Syndrome)

L’uomo stesso ha creato un ambiente, nel quale il Coronavirus poteva fare tutte queste vittime. Ha creato un ambiente artificiale, parallelo a quello naturale. Questo ambiente “nuovo” (case piccole e mal areate, autobus, metropolitane, case di riposo ecc.), e le condizioni lavorative della popolazione (rinchiusi in fabbriche, uffici enormi con tante scrivanie solo con divisori di spazio, mense chiuse, ascensori affollati), che riducono l’uomo ad un animale allevato in gabbia, è terreno fertile per le malattie infettive. Ed oggi viene addirittura sconsigliato oppure vietato (in qualche paese con la sanzione di 400 euro) di respirare aria fresca.




Coronavirus e habitat

Le persone vengono sempre più allontonate dalla natura, ritenendola responsabile dei mali (non si può difendere) per non accettare le nostre colpe nell’origine dell’epidemia stessa.




Coronavirus e sole

Le radiazioni solari, specialmente quelle ultravioletti che vengono utilizzati pure per sterilizzare ferri chirurgici, costituiscono un fattore protettivo dai virus. Rinchiudere le persone a casa li priva dei poter usufruire i benefici del sole sia per quanto riguarda la salute fisica che psicologica e quindi li costringe di ammalarsi.




Coronavirus ed ambiente

Fino all’inizio di marzo le direttive internazionali erano quelle di ridurre l’uso della plastica. Ma ora la produzione della plastica e di prodotti lentamente biodegradabili (mascherine, guanti ecc.), ha raggiunto livelli elevatissimi, mai ottenuti prima.

Un’altra direttiva era anche quella di ridurre l’uso di sostanze nocivi per la natura (disinfettanti, antiparassitari), perché tornano nel ciclo naturale. Gli agricoltori sono stati messi alla gogna per essere i responsabili di inquinamento ambientale, per la moria delle api ecc. Ora abbiamo l’obbligo di inquinare la natura: di disinfettare, igienizzare tutto con un aumento vertiginoso dell’uso appunto di questi prodotti, senza alcuna evidenza scientifica dimostrata. Così ci distruggiamo noi stessi, perché aumenteranno le malattie allergiche, dermatologiche e tossiche di vario genere a livello respiratorio, riproduttivo ecc.




Coronavirus e beni culturali

Danni gravi vengono apportati al patrimonio culturale per l’obbligo della sanificazione. È impossibile che un eventuale Coronavirus possa rimanere attivo per lungo tempo sulle superficie, come altrettanto impossibile, che qualcuno possa ricevere una carica virale sufficiente per influenzarsi. La sanificazione non ha nessun supporto scientifico.